Il progetto NUTRITEC ha l’obiettivo di realizzare, per la filiera del grano duro, un insieme integrato di prodotti e processi comprendenti:
a) la selezione dei genotipi di grano duro con elevato contenuto di vitamine, carotenoidi, antociani, fibre, proteine e con elevato indice di glutine;
b) lo sviluppo di tecniche di agricoltura di precisione che consentano l’ottimizzazione degli input e la stabilizzazione delle produzioni;
c) lo sviluppo di nuove colture come il lupino con assenza di fattori amari e adatto anche a terreni mediamente alcalini, da immettere in rotazione a vantaggio della tecnica colturale e ritorno economico;
d) nuove semole per la produzione di pasta e prodotti da forno con elevato valore nutraceutico.
L’insieme di tali genotipi, protocolli e processi garantirà ai granicoltori dell’Italia meridionale una maggiore stabilità delle produzioni e della loro qualità, ridimensionando la grande variabilità della qualità e dei prezzi del grano italiano, e creando una filiera certificata “Made in Italy”.
La filiera del frumento duro è particolarmente rilevante nonché strategica nel territorio del centro e sud Italia, in particolar modo nelle Marche e nella Puglia. La principale finalità di NUTRITEC riguarda l’acquisizione di risultati sperimentali utili al fine del miglioramento genetico del frumento per le sue caratteristiche nutrizionali, di sicurezza alimentare e di sostenibilità agronomica ed economica attraverso l’introduzione di una nuova specie capace di agevolare la rotazione e fornendo nel contempo un apporto nutraceutico importante nelle costituzione di nuove semole adatte alla realizzazione di pasta e prodotti da forno con un valore salutistico aggiunto. Il raggiungimento di questi obiettivi determinerà un miglioramento della sostenibilità complessiva della coltura del frumento attraverso un minor uso di sostanze chimiche, un maggiore livello di sicurezza alimentare e la creazione di nuovi alimenti altamente funzionali e salutistici. Per perseguire gli obiettivi indicati attraverso l’acquisizione di dati genetico-molecolari e fenotipici, verranno identificati loci del genoma caratterizzati dalla presenza di geni per introdurre caratteristiche nutraceutiche importanti. Le informazioni acquisite saranno utilizzate per la costituzione e la fornitura di nuove varietà – e nuovi protocolli per la loro coltivazione e trasformazione – con caratteristiche salutistiche e tecnologiche nettamente superiori.
La sostenibilità produttiva del frumento dipende in misura crescente dalla capacità genetica adattativa all’ambiente di coltivazione e dalle tecniche agronomiche sempre più efficienti, dunque è essenziale la selezione di genotipo fortemente adattabile all’ambiente di riferimento e la possibilità di applicare idonee rotazioni e piani agronomici mirati; inoltre lo sbocco commerciale e la valutazione in termini di prezzo è un ulteriore elemento fondamentale per raggiungere tale sostenibilità. La possibilità di avere prodotti trasformati innovativi con elevato valore aggiunto nel campo della salute e della prevenzione di alcune patologie cronico-degenerative rappresenta uno sbocco eccellente per l’impianto economico della produzione del frumento duro. Tra le possibili innovazioni a livello nutraceutico, certamente un arricchimento nelle concentrazioni della quota di carotenoidi (luteina e b-carotene) sono un fattore molto importante da considerare dal punto di vista salutistico, unitamente alla presenza di antociani e a un valore di fibre solubili che rappresentano un plus ulteriore del prodotto. Se poi alla semola ottenuta in questo modo, si aggiunge la possibilità di integrare proteine e altri elementi funzionali derivanti da una leguminosa (nel nostro caso un lupino estremamente innovativo per assenza di principi amari), atta a migliorare anche la tecnica colturale e avere essa stessa una marginalità economica di rilievo, tutto l’impianto produttivo diventa estremamente efficiente. Un problema aggiuntivo è derivato dalla necessità di ottimizzare l’applicazione dell’azoto. Attraverso l’utilizzo di una precessione con una leguminosa, una quota di azoto da applicare al suolo sarebbe risparmiata. Infatti, il progetto prevede il monitoraggio e test dello sviluppo della coltura tramite valutazione con termocamere applicate su drone per il monitoraggio dello sviluppo della coltura, e valutare il vantaggio della rotazione tramite lupino.
La sostenibilità della coltivazione del frumento duro nell’Italia meridionale richiede, da una parte,lo sviluppo di varietà produttive, migliorate per efficienza di utilizzazione delle risorse azotate, la resistenza alle principali patologie, un buon contenuto proteico, unitamente ad un arricchimento di carotenoidi, di antociani e di fibre in generale. Dall’altra, la realizzazione di prodotti trasformati, quali pasta e prodotti da forno ad alto valore nutraceutico, costituiscono un pacchetto completo, sviluppato da NUTRITEC, che consentirà agli agricoltori dell’Italia meridionale di competere efficacemente, in termini reddituali, con altre colture più remunerative, che in tali areali, per le condizioni pedo-climatiche non avrebbero la stessa efficienza remunerativa. Il grande vantaggio si avrà anche dallo sviluppo di nuovi prodotti ad elevato valore nutrizionale, che avranno un forte impatto sulla salute pubblica.